
Trieste gli era completamente sconosciuta, per fortuna. Era la sua porta di accesso al futuro. A volte tentava di immaginare come sarebbe stata la sua vita se avesse scelto Firenze. Ma scelse Trieste. E lì c’era Edita. Un giorno di vento. ✒
1920, Salvador ed Edita si conoscono spinti dalla bora, in un giorno di primavera, uno tra le braccia dell’altra. Lui nato a Barcellona, lei a Lubiana. Lui lavora per un grande scultore e ha l’obiettivo di avere successo. Lei, bella e timida è sposata e ha una figlia. Il vento li unisce e sconvolge per sempre la loro esistenza, ma è la storia con la sua ferocia, un capolavoro del Rinascimento e una colpa terribile che li divide.
Fine anni ‘Settanta, Barcellona. Salvador ormai vecchio vuole tornare a Trieste dove è stato felice. Marina, una giovane donna che lo accompagna, lo ascolta e assiste ad una storia d’amore lunga anni. Un viaggio lungo, ogni passo ha un valore, perché ha l’obiettivo di costruire un nuovo futuro.
<< Tu amerai me sempre? >> Chiese Edita.
<< Fino alla morte>> Azzardò lui.
Presto avrebbe potuto dire che aveva mantenuto la promessa.
La Bora di Trieste ci porta in una coinvolgente storia d’amore. Storia, arte e amore si incontrano in questa storia. Una lettura coinvolgente, seppur a tratti lenta, e riflessiva.
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