“Per tutti questi secoli le donne hanno svolto la funzione di specchi, dotati della magica e deliziosa proprietà di riflettere la figura dell’uomo a grandezza doppia del naturale.”
Un saggio della Woolf sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva “denaro e una stanza tutta per sé”?
“Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene se non si è pranzato bene.”
Ci sarebbe molto da scrivere su questo romanzo seppur breve. Il pensiero femminista della Woolf è molto più di quello che appare. L’autrice porta avanti il concetto dell’importanza di avere un contesto adatto, l’unico secondo lei, a determinare un importante sviluppo delle facoltà intellettuali dell’individuo, uomo o donna che sia. Pertanto nonostante la non contemporaneità nel raccontare il costume sociale dei tempi e nell’analisi minuta dello scrivere al maschile e dello scrivere al femminile, vediamo come le idee della Woolf siano a quei tempi all’avanguardia.
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