
Qual è la ricetta della felicità? È una questione di spezie e calore, di ascolto e confessione, di zucchero, di briciole di sogni e, alla fine, di un pizzico di sale. ✒
Sentarō è costretto a lavorare in un negozio di Dorayaki per pagare un debito. Sopraffatto dalla monotonia della sua vita, incontra un giorno una vecchia signora che gli si propone come aiutante, per preparare l’an migliore della città. «Si tratta di osservare bene l’aspetto degli azuki. Di aprirsi a ciò che hanno da dirci”. Questo è il segreto culinario un po’ bizzarro che custodisce l’anziana signora Tokue. Ascoltando la voce dei fagioli rossi azuki si può imparare a fare il ripieno perfetto per i dorayaki. E cosi che Sentarō vede gli affari raddoppiare. Ma la signora Tokue ha una storia alle spalle da rivelargli. Sentarō imparerà una lezione ben piú profonda e preziosa cioè quella di trovare la grazia nell’inaspettato e a riscoprire la gioia nascosta nelle piccole cose.
Perché io credo che qualsiasi siano i nostri sogni, prima o poi troveremo per forza ciò che cerchiamo, grazie alla voce che ci guida. La vita di un essere umano non è mai uniforme: ci sono momenti in cui il colore cambia il colpo.
Una dolce storia orientale con un pizzico di malinconia ma attenzione perché non parliamo di una storia triste. Uno stile delicato e tenero. Tre persone di età diverse si incontrano grazie ai dorayaki e le loro tre storie si fondono così come passato e presente. Questa è una piccola favola moderna, di quelle che lasciano qualcosa e vorresti non finisse mai.
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