“Solo una settimana fa non lo avrei pensato, ma ora lo penso: l’unica vera responsabilità che abbiamo è essere felici”
Oliva ha trent’anni, una passione segreta per gli snack orientali e l’abitudine di imitare Rossella O’Hara quando è certa di non essere vista. Di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo, il sogno di ogni madre. Nessuno immagina che soffra di insonnia e di tachicardia, e che a volte senta dentro un vuoto incolmabile. Fa parte della vita, le assicura la psicologa, e d’altronde la vita è come il mare: basta imparare a tenersi in equilibrio sulla tavola da surf. Ma ecco arrivare l’onda anomala che rischia di travolgerla. Dopo anni di silenzio, la carismatica ed eccentrica zia Vivienne – che le ha trasmesso l’amore per il teatro e la pâtisserie – le invia un biglietto per Parigi, dove la aspetta per questioni urgenti. Oliva decide di partire senza immaginare che Vivienne non si presenterà all’appuntamento e che mettersi sulle sue tracce significherà essere accolta dalla sgangherata comunità bohémienne che fa base in una delle più famose librerie parigine, la Shakespeare and Company.
“Ci sono piccole libertà che ci cambiano per sempre… perchè tante piccole libertà ne fanno una grande”.
Un romanzo che incentiva a credere in noi stessi e nelle nostre passioni. Questa è una storia che fa riflettere perchè credo che tutti ci siamo trovati nei panni di Olivia. Difficile scegliere di perseguire le nostre passioni, se da queste non è certo un vantaggio economico (considerando il fatto di non avere un lavoro), ma allo stesso tempo le responsabilità della vita richiamano al presente che non si può eludere. Lettura un pò lenta ma allo stesso tempo scorrevole, ho apprezzato il messaggio che vuole veicolare ma soprattutto la scelta di inserire diversi personaggi, tutti unici nel loro genere.
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