
“Un pupazzo molto carino, dall’aspetto un po’ attempato ma con l’anima e il cuore di bimbo: la sua missione era quella di indurre al sonno i più piccoli, grazie a una sabbia magica capace di far socchiudere i loro occhietti.” ✒
Il famosissimo Sandmännchen, in italiano Sabbiolino, era il protagonista di una trasmissione per bambini che andava in onda sulla tv di Stato della Ddr. Ogni sera Sabbiolino accompagnava a dormire i piccoli telespettatori spargendo su di loro la sua sabbia magica. L’eroe dei più piccini era protagonista di mille avventure e loro impazzivano per lui, tanto che diventò oggetto di discussioni politiche tra le due Germanie. Addirittura, prima di un mal riuscito tentativo di imitazione, la Germania ovest voleva acquistarne i diritti. Come tutti i prodotti della propaganda, anche Sabbiolino era pensato per far crescere le nuove generazioni nel mito del socialismo. Nonostante questo è riuscito a vincere la corrente contraria che, dopo la Wende, ha visto una progressiva occidentalizzazione della parte est della Germania, approdando al di là del Muro.
“Aprire la porta di casa alla Storia, non capita tutti i giorni.”
Sabbiolino lo conoscono tutti, ma proprio tutti, indistintamente da che parte della Germania si trovassero, tant’è che ad oggi può essere considerato un simbolo dell’Ostalgie non intesa in senso politico ma in quello ideologico cioè quello di un’infanzia lontana da ideologie. Il testo scritto da Francesco Cristino, giornalista, vice-caporedattore della redazione Interni del Tg1, racconta la storia delle due Germanie attraverso un unico filo conduttore: la figura di Sabbiolino. Un personaggio di una imponenza anche più grande del Muro perché in grado di entrare nelle menti dei bambini e quindi nel futuro del paese. Il muro rappresentava l’oggi, Sabbiolino il domani.
Ho apprezzato molto il racconto in quanto, ammetto, poco informata sui fatti di quegli anni. Quindi consiglio il libro anche a chi come me ha curiosità di aspetti storici poco approfonditi nei libri di storia. Ma anche a chi è ben informato sui fatti perché sono sicura che Cristino riesca ad offrire nuovi punti di vista. Lo studio approfondito degli argomenti riesce a tenere alto l’interesse fino a fine lettura dove incontriamo l’ultimo capitolo che è quello che ho preferito in assoluto perché l’autore fa rivivere passo dopo passo uno degli eventi più significativi della storia: il crollo del muro di Berlino.
Il 9 novembre 1989 , alle 18:50, invece di Sabbiolino, andò in onda una importantissima conferenza stampa dove Riccardo Ehrman, il giornalista italiano corrispondente Ansa da Berlino Est (che è passato alla storia come colui che con le sue domande ha dato la “prima picconata” al muro) fece andare a dormire grandi e piccini con un nuovo sogno, quello di un domani migliore, quello che avrebbe visto finalmente il crollo del Muro di Berlino.
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