
“Così egli stesso convenne che, quando sul fronte le motivazioni a vivere fossero venute meno, il pensiero di Rosa ad attenderlo lo avrebbe rinfrancato. Era lei il lume che non gli avrebbe fatto mai venir meno la speranza”🖋
Quella di Ture Di Nardo è la storia di un contadino siciliano strappato alla sua terra dalla chiamata alle armi durante la Seconda guerra mondiale. Una storia vera riportata alla luce grazie a questo bellissimo romanzo storico di Cristiano Parafioriti.
“Zi Peppe Pileri doveva mantenere la famiglia che già contava sette figli, e il pane non bastava mai. Diceva sempre che, per le cose del cielo, lui a Dio ci credeva ma, per le cose della terra, serviva la sorta e, per avere la sorta bisognava nascere sotto una buona stella e soprattutto scappare dal malocchio”
Intenso, commovente e romantico sono i primi aggettivi che attribuirei a questa storia.
Un racconto che scuote soprattutto perché tratto da una storia vera, quella di un uomo, Ture Pileri, al quale ormai sento di essere affezionata; un soldato costretto ad andare al fronte ma prima di tutto un figlio premuroso e un ragazzo innamorato.
Quanta umanità ho trovato in queste pagine a dispetto della crudezza e brutalità della guerra, una guerra che sfogliata nelle pagine dei libri è quella che hanno combattuto migliaia di soldati, un destino comune a tanti che forse proprio per questo non sembra appartenere a nessuno, resta un concetto intrappolato nelle pagine di un libro, Cristiano Parafioriti ha invece puntato l’occhio di bue su quello che la guerra ha portato nella vita di un uomo, nella sua famiglia e nel suo piccolo paese, in modo da avvicinarlo al lettore e rendere questo ricordo indelebile.
Una storia molto toccante raccontata in un modo intimo e delicato, che l’autore con una penna sapiente porta direttamente al cuore di chi legge riuscendo a a trasformare l’orrore della guerra a tratti in poesia, e con un finale nel quale vi sfido a trattenere le lacrime.
“Cinque domande all’autore” guarda l’intervista a Cristiano Parafioriti
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