
“Quello che la colpiva ogni volta di Dalì era il suo essere privo di alcun confine tra sè e il mondo attorno. Come se non ci fosse una barriera, un filtro, un recinto, una identità pronto a proteggerlo. Per questo non aveva più potuto lasciarlo, dopo il loro primo incontro. Lui aveva davvero bisogno di lei. Più di chiunque altro”
Aprile 1975, Pùbol, Gerona. Gala Éluard Dalì si ritira per una settimana in solitudine nel castello che il suo secondo marito, Salvador Dalì, le ha regalato. Una notte una ragazza bussa alla sua porta: è una giovane studentessa dell’Università di Torino che sta lavorando alla sua tesi di laurea. Si apre così un incontro causale, ma forse necessario per entrambe, che si svolge all’interno di quello che Dalì considerò il suo più grande capolavoro. In ogni stanza si apre uno squarcio sulla vita, incredibile e mitica, della Musa più celebre del surrealismo; una donna che ha segnato un’epoca, e ispirato il poeta e l’artista più famosi del movimento culturale. Un incontro-scontro dal quale entrambe usciranno trasformate: la giovane studentessa troverà finalmente una strada tutta sua, e Gala troverà il modo di realizzare ancora se stessa, questa volta per “interposta donna”
” Ognuno appartiene a chi incontra.
E tu hai incontrato me, perciò adesso sei mia. Fino a quando io non deciderò cosa fare di te, che ruolo darti nel mondo e che senso dare alla tua vita.
Perchè questo è il potere di Gala.
Da dove credi che deriva tutto l’amore degli uomini che mi hanno amata?”.
Chi è Gala Dalì ? Leggendo le pagine di Anna di Cagno posso sicuramente delineare questa figura particolare.
Gala era una donna non dotata di bellezza oggettiva e nemmeno di talenti, ma ha reso sicuramente questi aspetti tratti essenziali della sua vita.
Sicuramente quello che possedeva era un grandissimo magnetismo, un fuoco di passione. Riusciva ad attrarre uomini di talento, geni, ma allo stesso tempo fragili che vedevano in lei devozione, dipendenza e ossessione.
Riusciva ad essere quindi se stessa attraverso interposte persone.
Una donna sicuramente da ammirare per il modello artistico che è stata, e con questo romanzo si mette a nudo.
Il fattore che rende umana questa figura irraggiungibile è Nicoletta, la ragazza che si trova ad incontrarla per puro caso, ma nel momento più adatto della sua vita.
L’autrice ha, in modo magistrale, insinuato la figura di Gala nella vita di Nicoletta e allo stesso tempo in ognuno di noi. Sono sicura che una volta terminato il romanzo la visione della vita di noi donne sarà sicuramente un pò più diversa. Un libro che smuove così tanto non può non essere consigliato.
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