Vernice Nera

“Non ci si accede in alcun modo. Se sei molto giovane, biondo , bello e puro, è l’S2 che ti contatta e ti chiede di superare delle prove. Se ci riesci sei dentro. Sei Vernice Nera”


Milano. Tre giorni da incubo. Adele, una ragazzina di dodici anni, sparisce misteriosamente dopo aver postato su un social un suo selfie che imita la pubertà di Munch. L’indagine vede coinvola Marina Novembre, che decide di dare il suo contributo in quanto esperta dei pericoli del Dark Web, ma soprattutto decide di aiutare un’amica.

Il suo spsetto è che Adele sia stata irretita da una setta filonazista: Vernice Nera.

«Il mio timore» prosegue, «è che Adele sia stata circuita da qualcuno che è arrivato a lei tramite un sotto-social network, una piattaforma virtuale nascosta in un secondo livello della Rete »

Il ritmo del giallo non lascia tregua, è incalzante ed estremamente coinvolgente. Marina Novembre è un personaggio dotato di grande carisma e fascino, una donna un po’ malinconica e solitaria ma pronta a fare tutto quello che può per un’amica; non manca di ironia e senso pratico, è un’acuta osservatrice che convive con tremendi dolori alle mani causati dall’artrite. Per assurdo, questa sua debolezza diventa un punto di forza, le sue mani captano l’elettricità, la presenza del pericolo e i segnali che le indicano la direzione da prendere.

Un caso intricato e molto avvincente, nel quale il profilo di ogni personaggio si colloca in una parte precisa del puzzle che solo alla fine si riesce a ricomporre. Di Claudia Maria Bertola avevo già letto “Vieni come sei”, e la sua scrittura mi aveva incantato, ho voluto subito recuperare questo suo primo, e francamente non vedo l’ora di avere tra le mani il prossimo!

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