“La solitudine fa schifo, anche nei giorni più esaltanti, quando si è liberi di fare ciò che ci pare, senza orari, castrazioni emotive, pieni delle proprie passioni e dei propri spazi. I momenti più belli di un’esistenza sono quelli che puoi condividere con qualcuno”
Cesare è un maestro di scuola elementare, ha trentacinque anni ed è l’ultimo single del suo gruppo di amici. Tanta libertà, successo con le donne, eppure sembra non essere più ciò che desidera. Quando arriva la partecipazione alle nozze del suo caro amico con un “+1”, un po’ per sfida, un po’ perché inizia a pensarci sul serio, per Cesare cambiano le cose.
” Però poi si comincia a parlare con una persona, all’apparenza uguale a tutte le altre – Un naso, una bocca, due occhi-, e all’improvviso anche il suono di quella voce diventa unico. Ogni informazione necessaria, Ogni discorso indispensabile, ogni il silenzio un’ attesa”
In queste pagine si alternano leggerezza e riflessioni, amicizia e amore e tanti concetti e spunti di riflessione che sembrano tutto, e il contrario di tutto.
Credo di aver amato proprio questo leggendo, l’esplorazione dei pensieri più intimi di ognuno di noi, senza distinzione di sesso, ma solo le considerazioni di un adulto più consapevole.
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E quello che mi ha sorpreso è stato il modo in cui il protagonista vive l’amicizia, come pilastro, certezza, e bene prezioso che condivide con i suoi amici di sempre ma anche con Silvia, una donna che con eleganza e discrezione dall’altro della sua esperienza, diventa per lui una guida.
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Attraverso Cesare ci sono dei passaggi che sentiamo sulla pelle tutti, alla ricerca continua dell’amore, della stabilità, ma anche del divertimento e ci sembra di avere le idee chiare, di sapere in che direzione andiamo…per poi scoprire che non è così.
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Mi resta nel cuore la riflessione più incisiva del romanzo che è quella di “respirare e vivere” null’altro, senza troppi progetti e forzature, il destino avanti a noi e il nostro cuore libero verso ciò che arriverà.
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