“Alla fine cedo, se pure con riluttanza. Me lo sono perduto. Me lo sono perduto. Non posso farci niente…Eppure oggi avrei dovuto esserci insieme alla mamma e Amy…E’ troppo piccola per vedere la bara del padre senza la sorella più grande a tenerle la mano. Nel raffigurarmela mentre cerca di mostrarsi coraggiosa e adulta, sento d’un tratto una lacrima scendere lungo la guancia.. E’ il giorno del funerale di mio padre, io sono in ospedale con il mal di testa e forse una gamba rotta…” ✒
Lexi si sveglia in un letto di ospedale dopo un incidente, convinta di avere venticinque anni, di essere povera e di avere una disastrosa vita sentimentale. Nulla di più sbagliato, o meglio, se non fosse che ha rimosso gli ultimi tre anni della sua vita. In realtà adesso ha ventotto anni, è super ricca, ha un lavoro da manager… ed è sposata. Il problema è che così lei non riesce proprio a riconoscersi. Ma almeno la sua vita attuale sembra essere perfetta… o no?
” Qualcuno mi sta facendo un colossale scherzo? Sono in preda alle allucinazioni?
Ho ventotto anni, denti bianchi e perfetti, una borsa Louis Vuitton, un biglietto da visita che mi definisce “direttore” e un marito. Come cavolo è potuto succedere tutto questo?
Una storia simpatica quella di Lexi. Gag divertenti, rivelazioni strappalacrime e colpi di scena, di sicuro lo stile della Kinsella non si smentisce mai. Si legge volentieri soprattutto in questi pomeriggi piovosi autunnali.
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