“Una donna sola. Una donna sola con due figli che non voleva più suo marito. Una donna sola con due figli senza marito che scriveva. Nemmeno il diavolo poteva avere un curriculum più adatto del mio”
L’autrice riavvolge il nastro della breve vita di Sylvia Plath, partendo dal momento in cui decide definitivamente di farla finita.
Vedi Sylvia, quelle come noi non tentano di morire, tentano di vivere. La nostra è una lotta in questo mondo che ci vede schiacciate, appiattite, con un sorriso radioso per aver ottenuto un bucato bianco o una perfetta conserva fatta in casa
Il cammino di Sylvia è segnato da un primo dolore che è quello della morte del papà, una perdita di equilibrio importante che insinua nella sua mente l’idea della morte come un’ombra che aleggia sulla sua breve vita, fino alla fine.
Non conoscevo la sua vita fina quando ho aperto questo libro. La magia di una biografia romanzata è quella di sentire la protagonista parlare della sua vita, raccontandosi a noi lettori come un’amica, e lasciando così nella nostra memoria in maniera indelebile il racconto di eventi che l’hanno portata a diventare l’artista che è stata, perché non bisogna mai dimenticare che dietro la storia che ogni scrittore racconta ci sono pezzi di sé.
Un altro imperdibile libro della collana femminile singolare, biografie romanzate che raccontano la vita di donne straordinarie, spesso perse nelle pieghe della storia.
Consigliatissimo!
Cinque domande all’autore – Antonella Grandicelli- Sylvia Plath le api sono tutte donne
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