
“Mio padre si guarda intorno, fa un passo da solo, ci osserva e poi si accende in un sorriso commovente, euforico, contagioso, assolutamente vitale : è vivo. Papà si è svegliato. Anzi, papà è rinato”🖋
Marco è un uomo adulto, un attore, ha seguito la sua passione laureandosi in filosofia, ma il rapporto con l’amore è sempre stato complicato a causa del fatto che il suo papà, Sergio, da convinto maschilista lo ha sempre dissuaso dall’idea di innamorarsi di una donna, facendolo apparire ai suoi occhi come una dannosa perdita di tempo.
Improvvisamente Sergio viene colpito da un infarto e finisce in coma,. Al suo risveglio tutto cambierà.
Sergio non riesce a espremere bene a parole quello che sente, ma a noi non servono parole, c’è tutto quello che occorre in quel suo abbraccio. È perfetto così, calmo, caldo…
Il tutto ha inizio con un evento traumatico, per poi percorrere a ritroso la vita dei protagonisti, fini ad arrivare ad un presente di una tenerezza sconfinata.
Il deficit neurologico che intacca la sfera affettiva della memoria di Sergio, lo spoglia completamente dell’adulto che è stato, o forse che era diventato per un meccanismo di difesa, tramutandosi in un’opportunità di rinascita, mostrando così, inconsapevolmente, la sua parte più dolce e infantile che era rimasta nascosta agli occhi dei figli.
Lo travolge una tragedia che lo riporta ad essere un bambino felice che con pochissime parole trasmette una grande lezione: a volte lavoriamo alacremente per costruire le sbarre di una gabbia dalla quale non riusciamo più a liberarci, per tenere fede a come vogliamo apparire, trascurando alla fine noi stess e ciò che conta davvero. Chissà, forse imparando a dare un calcio agli stereotipi, ai pregiudizi, potremmo come Sergio reimparare la spontaneità e la purezza di un bambino e, guidati dall’amore, un passo dopo l’altro potremmo percorrere la strada verso la nostra felicità.
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