«Dunque, signorina: cosa vorrebbe che facessi per lei esattamente?»
«Dovrebbe fare in modo che lui si innamori di me.»
«Forse non ha letto bene la targa appesa fuori dalla porta, ma sopra c’è scritto psicoterapeuta, non apprendista stregone.»
«E … c’è differenza?» ✒️
La trentacinquenne Chiara vive una disastrosa situazione sentimentale. Ormai convinta di meritare un amore vero, intraprende una relazione clandestina con suo capo, che per quanto possa giurare e spergiurare di essere intenzionato a lasciare sua moglie, finisce per non farlo mai. Ma Chiara è ironica e positiva, e pur di non rinunciare al suo ipotetico sogno d’amore perdona tutto, a scapito della sua persona. A sostenerla c’è il dottor Folli, il suo analista, che diventa destinatario di tutti i suoi sfoghi e delle disavventure della sua vita. Il dottore ha un arduo compito, quello di farle recuperare l’autostima di cui ha bisogno.
” Mi hanno montato al contrario, ho il cuore a vista e tutti lo colpiscono, lo feriscono e lo schiacciano”
Leggero, ironico e serio. La scrittura di Federica Bosco colpisce sempre. Scommetto che un po’ tutte ci rivediamo in parte (se non totalmente) in Chiara e le sue disavventure. Tra una risata e l’altra riusciamo anche a capirla e ad emozionarci insieme a lei. Mi è piaciuto molto.
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