
“L’ultima sera che passiamo come una famiglia, i miei genitori e io ci sediamo al tavolo del soggiorno e ceniamo insieme fingendo che il mondo non stia per finire”🖋
Claude è pronta per andare al collage, fa progetti con la sua amica di sempre Saz; la loro è una corsa frenetica verso il futuro e voglia di vivere nuove avventure che le facciano sentire grandi.
Una sera però i suoi genitori le confidano che stanno per separarsi e Claude trascorrerà l’estate con sua madre su una piccola isola e a dispetto di ogni suo programma, le sue certezze vanno in pezzi e il mondo vacilla.
L’isola sembra un relitto millenario proveniente da un’altra epoca. E ora, in questo istante, sento il tempo fermarsi. Riesco a vedere ogni sfumatura, ogni colore. Ogni suono. Mi guardo intorno e, forse per la prima volta nella mia vita, sono qui, ora. Non nel passato né nel futuro. Qui
Claude è un’adolescente frenetica, inquieta e curiosa di scoprire e assaporare tutte le prime esperienze. La fuga sull’isola che sembra impedirle di realizzare i suoi progetti diventa in realtà un’occasione per rallentare, per vivere il presente, per capire e accettare il dolore della separazione dei suoi, e quando decide di mettere il suo cuore a nudo, di mostrarsi vulnerabile, arrabbiata, delusa, e sincera, si libera e inconsapevolmente fa spazio all’amore, qualcosa di potente e grande come non lo avrebbe mai immaginato prima.
Un romanzo romantico al cento per cento, una storia che mi ha fatto tornare indietro di svariati anni, all’emozione e alla scoperta del primo vero amore, quello che si vive in maniera totalizzante e senza controllo, storie probabilmente destinate a finire ma che fanno crescere, ci arricchiscono e ci permettono di scoprire le parti più belle di noi, quelle che esplodono sotto il magico effetto dell’amore.
Pagine che profumano di mare, d’estate, di nostalgia e di un sentimento puro e incontaminato.
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