Qualcosa di buono

“Mi sentivo orgogliosa e lusingata, come se Kate mi avesse mostrato la porta nascosta sul fondo dell’armadio, o la cassaforte dietro al quadro.”


Bec è una studentessa universitaria che per mantenersi trova qualche lavoretto part-time. Dopo mesi di ritmi snervanti tiene un colloquio come assistente sanitaria.
Così incontra Kate, trentasettenne affetta da SLA, Bec seppur da un lato sia assolutamente certa della propria incapacità, dall’altro vuole mettersi alla prova, imparare cose nuove. Dal momento in cui conosce la donna per la protagonista tutto cambia, impercettibilmente, un passo alla volta.

“Non mi consolava sapere di aver fatto quello che avevo promesso. Non avrei mai dovuto dirle che ero pronta”.

Ho apprezzato questo libro principalmente per il tema forte dell’amicizia su cui si concentra e per il rapporto tra le donne che quando è autentico diventa insuperabile.
L’autrice riesce ad unire la forza di due persone completamente diverse ma al contempo simili che riescono ad aiutarsi e supportarsi con la semplice presenza l’una dell’altra.
Un libro davvero consigliato per la storia toccante, la bella scrittura e gli spunti di riflessione che lascia.

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