
“Saper nominare la realtà per vivere con più sicurezza, senza paura: non ne ero mai stata capace. Nessuna parola dice di noi, avrei voluto aggiungere”🖋
Ada è una giovane copywriter, ha una figlia , Claudia, avuta da giovanissima ed è sua madre a prendersene cura. Inizia a lavorare con Alessio, insieme formano un a grade coppia creativa.
Si presenta per loro la possibilità di seguire un importante progetto in America, e Ada pensa che sia il momento per prendere le distanze con la sua vita in Italia e di partire per vivere questa nuova esperienza. I due sono affiatatissimi fino ad un punto border line visto che Alessio è omosessuale e Ada non gli ha mai detto di avere una figlia.
Mia madre usava le parole per tamponare la nostra diversità, per levigare le anomalie e restituire al mondo la versione accettabile di una vita possibile. Ma la sua cautela mi feriva più della verità.
Quanto è difficile seguire la nostra strada, anche se il cammino sembra già tracciato, è dura a volte accettare gli eventi, capire e imparare a conoscere prima di tutto noi stessi.
Ancora più difficili sono le parole, che possiamo riempire e svuotare di un significato a nostro piacimento; lo sa bene Ada che ci lavora e che porta addosso il peso di tante parole che sembrano macigni.
Il suo personaggio è estremamente fragile, una donna piena di amore liquido, che non trova ancora la forma giusta che lo contenga, ma lungo il cammino trova la forza di scoprire la donna e la madre che che forse non sapeva neppure di essere. Una strada di dubbi e contraddizioni, percorso che affronta anche grazie ad un sentimento ambiguo e potente che prova nei riguardi di Alessio.
Un libro che ha il sapore della lotta che tutti i giorni ci costringe a scegliere chi essere e che non ci dà pace fino a quando decidiamo di spogliarci di ogni costrizione e guardare avanti con occhi diversi fino a scivolare in una vita nuova, regalandoci la possibilità di rinascere.
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