“Quel momento segnava un nuovo inizio, in cui lui avrebbe incominciato a vivere per sempre nel passato”?
La signora Chiara è affetta da una malattia che non le consente di trattenere i ricordi, il suo passato è fermo a dieci anni prima, momento in cui la vita era per lei più gentile.
Quando gli abitanti del paesino nel quale vive si accorgono della sua condizione, le si avvicinano perché trovano la consolazione di rivivere un passato di cui hanno bisogno per assaporare momenti di felicità perduta.
“Visita dopo visita, la storia si arricchiva di dettagli commoventi, a volte veri a volte fantastici, finché la narrazione arrivava a confondersi tra finzione e realtà”
Il passato è uno scrigno nel quale resta immutata la felicità che negli anni è sbiadita, momenti di gioia che si rivivono come un piccolo inganno, con l’illusione che il tempo si sia fermato dove desideriamo, dove ci ha visto pieni di speranze e di progetti.
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Molti però si sono infranti nel duro impatto con il destino che ha cambiato il corso delle cose, è duro e violento talvolta affrontare lo sguardo altrui e anche il nostro allo specchio, che ci scruta come se avessimo fallito.
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Ed è questa la sfida più grande, il nostro modo di accettare, e di imparare che se non possiamo cambiare le cose di sicuro possiamo cambiare il modo di viverle.
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La bellezza rimasta è un po quella che conserviamo in uni scatto felice del passato ma soprattutto quella che scoviamo nel presente, imparando ad accoglierlo semplicemente per quello che è.
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