Il treno di cristallo

L’attesa accresce il desiderio e supporta la passione. La estende. La dilata. Soprattutto quando si è soli come Aaron. Soprattutto quando basta una voce a mandar via il dolore: e a offrire alla mente la fragile illusione della felicità ✒️


Aaron vive con sua madre in un piccolo paese di mare in Inghilterra, non ha mai conosciuto suo padre e crede che sia morto prima che lui venisse alla luce. Un giorno arriva una lettera da un notaio che gli annuncia la morte di suo padre e lo aspetta a Zagabria per la lettura del testamento.

Basta nulla, insomma, per stravolgere ogni cosa e ricordarci che, in fondo, siamo tutti equilibristi da circo: acrobati inconsapevoli che, a fatica, camminano sul filo del destino, lungo il corso dell’abisso

La scrittura di Nicola Lecca ha un potere straordinario, trasparenza, incisività e allo stesso tempo una delicatezza che rende le sue parole impalpabili.

Il viaggio in cui accompagniamo Aaron è un percorso di crescita e di profondo cambiamento, la realtà da cui era sempre stato protetto ora lo colpisce in pieno.

Una storia bellissima, e ad aggiungere un sapore speciale è stata la scoperta che l’autore ha scritto queste pagine in sei anni, a penna, viaggiando nei paesi in cui ha viaggiato Aaron.
Questa immagine rende ai miei occhi il treno di cristallo ancora più autentico e romantico.

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