
“Il castello sembrava a prima vista deserto, tanti erano gli anditi vuoti, i saloni, le cucine, le alcove… E quadri, poi, quadri a non finire, tutti uguali, che lungo le pareti moltiplicavano lo stesso viso: mostruoso e tuttavia triste…”✒
Durante una passeggiata, Dino trova una farfalla che lo incuriosisce, sulle sue ali c’è una figura simile ad un teschio umano; decide così di catturarla ma mentre la sta imprigionando, la farfalla gli parla, gli racconta la sua storia e lo conduce fino al Castello Senza Tempo.
Una volta un ragazzo di nome Dino entrò in un bosco nero. Era stata una farfalla a tirarselo dietro con la lusinga dei suoi colori, una farfalla quale lui non aveva mai visto..
Una favola che inizia con la delicatezza di una farfalla e che in un battito d’ali ci porta con Dino in un racconto tenebroso, splendidamente rappresentato dalle immagini lugubri e inquietanti che accompagnano il percorso del protagonista nel bosco e nel castello.
Pagine oscure, angoscianti, che fanno riflettere sull’elemento centrale : il tempo; un tempo guardiano e carceriere.
Una lettura breve ma molto incisiva.
Ringraziamo Bompiani per averci omaggiato di questo libro appena uscito.
Se vuoi sostenerci puoi acquistare il libro da questo link affiliato* (bottone in basso)
Condividi questa recensione
Mi piace questo tipo di libri, non mi stancano mai le favole