E’ stato breve il nostro lungo viaggio

“La propria casa dovrebbe essere luogo di serena resa, un rifugio a cui affidarsi nel disarmo di corpo e spirito. Non per me. Qui sento la necessità di un armamento pesante che mi difenda dalla minaccia di vuoti appostati ovunque.”?


Cesare Forti ha cinquant’anni, è un uomo con una moglie premurosa, una figlia amorevole, una posizione lavorativa invidiabile, può dire dunque di aver raggiunto la felicità.
In realtà Cesare non è quello che sembra, non è ciò che vuole far apparire per compiacere gli altri.
L’arrivo Improvviso di una di una donna, di un ragazzo, e un ricatto, cambieranno completamente la sua esistenza.

“Ecco, chi ho cercato di essere, l’amato per forza, una specie di condanna a tradirsi. Per restare fedeli a sé stessi bisogna rinunciare al consenso unanime, aderire a crepe, spacchi, imperfezioni che pochi sopporterebbero. Se mostrassi i miei angoli sbeccati, nessuna mano vorrebbe più toccarmi”

Una vita costruita quella di Cesare, una recita per ricevere consensi da chi lo circonda, una maschera per condurre una vita apparentemente perfetta, ed è così che trascorrere ogni giorno nella menzogna, in un abito che non gli appartiene.
Cede per un attimo alla sua parte emotiva, un incidente travolge la sua esistenza, facendolo sentire inadeguato in ogni suo giorno, strappandogli via la maschera.
Cesare è triste, malinconico e vuoto, dal cuore zoppo e incapace di amare, e per assurdo sarà un ricatto d’amore a cambiargli la vita, conducendolo lungo un cammino dove si inciampa tra verità e bugie.
Un racconto dalle note talvolta brutali ma denso di amore e calore, nel quale l’autrice riesce a dare peso alle parole in modo unico e ammaliante.

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