Conoscevo il prezzo di ogni caduta e continuavo a tentare di convincermi che, se avessi perso i miei compagni di gioco, me la sarei cavata ugualmente, perché nessuno può essere così essenziale alla nostra sopravvivenza, ma non serviva a nulla. ✒
Amanda ha un legame particolare con i numeri e fin da quando era piccola pensa di avere un super potere: crede di riuscire a trarre da questi la data della fine di ogni sua gioia. Questo la porterà ad abbandonare in anticipo qualsiasi cosa ami e vivere sola e senza obiettivi… fin quando però incontrerà Samuele.
Chiudo le ultime pagine di questo libro e il mio pensiero va al monologo tratto dal film “Vi presento Joe Black” : “….dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto.”
Ecco SE NON HAI AMATO NEMMENO UN GIORNO DELLA TUA VITA VUOL DIRE CHE NON HAI MAI VISSUTO.
Amare o tenere a qualcuno o a qualcosa ci rende sicuramente vulnerabili. Giochiamo quotidianamente una partita che può portarci a perdere. Tutto può finire da un momento all’altro e la posta in palio è sempre alta, ma la paura di soffrire non deve sopraffare la voglia di vivere e provare sentimenti senza i quali saremmo vuoti e insulsi.
Un pò come la figura di Amanda e della sua mamma, che una volta subita una brutta batosta, preferiscono vivere nell’ombra piuttosto che esporsi e correre il pericolo di soffrire. Forse è per questo che la protagonista non si fa amare sin da subito e fa anche venir rabbia talvolta. Insomma leggere questo libro vuol dire provare un’emozione diversa in ogni pagina. Affezionarsi ai personaggi e anche soffrire con loro. Una storia che contiene un forte insegnamento non si può non leggere.
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