
Non poteva togliersi dalla testa che fosse capace di sognare. Quel puntino minuscolo, tra una decina di settimane, avrebbe aperto le palpebre e ascoltato la sua voce. E già adesso, in quel preciso istante, era in grado di sentire lei. Lei, che era la sua casa
Adele e Dora le due protagoniste di questo romanzo. Adele abita nella periferia degradata di Bologna e, a soli 17 anni, resta incinta di un delinquente. Dora è una donna più adulta e matura che rincorre la maternità ormai da troppo tempo.
Quand’è che uno diventa genitore? Quando lo desidera, quando lo esige e lo prende? Ricordò cosa aveva risposto a Fabio mesi prima: – E’ quando accetti che tuo figlio sia un altro, quando lo ami…chiunque sia –
Un racconto profondo, doloroso e crudo quello di Silvia Avallone che dà vita a personaggi che si trascinano addosso, inevitabilmente, il peso del loro passato. Nella vita qualcosa la scegliamo, a volte paghiamo colpe che non sono nostre e altre volte il destino ci inchioda mettendo alla prova il nostro coraggio e la nostra forza.
Il messaggio che mi è rimasto è senza dubbio quello della speranza e della resilienza, da usare come luce per farsi strada fino a raggiungere il posto da occupare per avere la nostra vita, malgrado le difficoltà, perfetta.
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