Cambiare l’acqua ai fiori

“Prendersi cura del cimitero vuol dire prendersi cura dei morti che vi riposano e rispettarli. Nel caso non siano stati rispettati da vivi, che almeno lo siano dopo morti. Sono sicura che vi sono sepolti anche molti stronzi, ma la morte non vi fa distinzione fra buoni e cattivi”. ✒️


Violette è un’orfana che non ha mai avuto una famiglia, un giorno incontra Philippe Tussaint e se ne innamora, finendo poi per sposarlo. Ma si rivela un uomo con la quale condivideva la vita senza mai averla condivisa davvero.
Nel frattempo la sua monotona esistenza cambia totalmente quando a causa dell’automatismo del passaggio a livello perde il lavoro e accetta di lavorare nel cimitero della città e di prendersi cura dei fiori e dell’orto e delle lapidi, nonché degli ospiti del cimitero stesso.
Conduce una vita fatta di stenti e sacrifici, sopportando i tradimenti del marito fino alla sua scomparsa.
Ma Violette continua a cercare la vita, vivendo attraverso gli altri, piantando sempre fiori e vestendosi d’estate sotto l’inverno.
Un giorno alla sua porta si affaccia un certo Julien con un passato alle spalle e una notizia del tutto inaspettata per Violette: suo marito è vivo e lui sa dove si trova.

“Imparate a dare assenza a chi non ha capito l’importanza della vostra presenza”

La storia di Violette mi ha toccato molto. Una donna vinta dalla vita, che ha combattuto quello che le è successo lasciandosi travolgere dai fatti. Pur non condividendo le sue reazioni trovo che la protagonista sia una donna che ha mostrato la sua forza e resilienza cercando la vita nell’assenza e nella morte.
La scrittura é fluida e veloce ma la narrazione di questo libro è abbastanza lenta e non mi ha convinto totalmente.
Ho apprezzato la bravura dell’autrice che, nascendo come fotografa e sceneggiatrice, è riuscita a dare il giusto colore alle parole. Si nota tantissimo il talento della Perrin a cogliere con immagini e colori, situazioni, atmosfere ed emozioni. Se dovessi descrivere questo libri vi direi guardate i colori della copertina, perché trovo che esprimano lo stesso stato d’animo che si prova leggendolo. I titoli di ogni capitolo sono di forte impatto e introducono una storia collegata ad una moltitudine di altre storie, d’altronde è la vita che è così. Un libro intenso dove si parla di morte e amore strettamente correlati.
Ho apprezzato inoltre la dolcezza che ha contraddistinto la storia, affrontando anche argomenti forti e difficili che vedono l’essere umano coinvolto in situazioni strazianti: come l’abbandono della famiglia, la scomparsa di un marito, il tradimento e la perdita di un figlio. Nonostante tutto è un libro che rimane dentro.

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