Basta un caffè per essere felici

“Quinta regola: il tempo che si può trascorrere nel passato comincia quando il caffè viene versato nella tazza e dura finché il caffè è caldo”?


In Giappone c’è una caffetteria molto speciale nella quale puoi farti servire un caffè, e per il tempo che resta caldo puoi viaggiare nel tempo, per tornare ad un momento specifico , che non ti permetterà di cambiare il futuro, ma almeno di rincontrare qualcuno che desideri rivedere.

Non c’è un giorno che segna con precisione la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. La primavera si nasconde tra le pieghe dell’inverno. La vediamo emergere con i nostri occhi, la nostra pelle e tutti gli altri sensi. La troviamo nei fiori che sbocciano, nella brezza dolce e nel calore del sole. esiste accanto all’inverno

Storie semplici che raccontano una parte intima della vita dei protagonisti, del loro cuore che è rimasto intrappolato, impigliato in un momento lontano. Varcano la soglia della caffetteria, vincendo la paura e pervasi da una forte malinconia, da un grosso rimpianto, con la necessità di liberarsi da un peso di un errore che ritengono imperdonabile e che gli rende scura l’anima.

Uno di quei libri che accarezza nel profondo, ti fa venire voglia di entrare e di ordinare un caffè, perché ognuno di noi custodisce un segreto o un motivo per il quale farebbe volentieri un tuffo nel passato, per cogliere un’opportunità breve ma unica, una possibilità di porre rimedio a qualcosa che ci sta a cuore.

Delicato come una carezza, dolce come un sussurro, ma intenso e profondo come i sentimenti più autentici, un viaggio necessario a sciogliere un nodo dell’anima, per imparare a perdonarsi, liberando il cuore da un peso , permettendo così nuovamente all’amore di invaderlo completamente.

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