Acciaio

“Perchè lei non era uno, era due. Lei non era tu, era voi”.


Anna e Francesca sono le ragazze più corteggiate di Piombino. Ma vivere i propri quattordici anni in una piccola città dove c’è l’acciaieria Lucchini a scandirne la vita, in quanto tutti gli uomini sono i suoi operai, risulta molto difficile. Le due ragazze sognano un futuro diverso, più luminoso, quello che vedono riflesso sull’Elba di fronte a loro, ma devono fare i conti con la realtà, quella buia, quella che fa male.

“Tu sei convinto che devi avere di più, ogni giorno che passa. Che questa è la logica delle cose. Invece capita che hai di meno, di meno, ogni giorno che passa”.

Chiudo il libro e devo dire che dare un parere su questo libro mi risulta davvero difficile. Ho apprezzato la capacità dell’autrice di trasformare l’acciaio in parole, quello che fa da sfondo alla storia narrata. Silvia Avallone ci riporta in storie crude, storie di crescita con i suoi tanti personaggi ai quali ci si può affezionare o meno. E sono tanti anche gli argomenti toccati, come l’11 settembre, gli infortuni sul lavoro, l’adolescenza disturbata, la scoperta della sessualità. Insomma un libro molto attuale che lascia tanti spunti di riflessione.

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