Ricordo di un’isola

Rimasi ben ferma, seduta nel letto, a guardarmi forte con diffidenza, sorpresa dal ciuffo ritorto dei miei capelliche risaltava oscuramente sulla mia spalla”


Siamo a Maiorca,in piena guerra civile, 1936; Matia, orfana di mamma, dopo essere stata lasciata dal padre alle cure di una domestica, viene mandata in un collegio dala quale viene poi espulsa. A questo punto viene trasferita a casa della nonna dove dovra imparare a vivere con lei, con suo cugino Borja, in una casain cui è stata mandata contro la sua volontà.

Mia nonna aveva i capelli bianchi, increspati da un’onda sopra la fronte che le dava una certa aria collerica. Portava quasi sempre un bastoncino di bambù con l’impugnatura d’oro, che non servia a nulla, Perché era salda come un cavallo

Matia è ancora troppo piccola e decisamente impreparata per affrontare il suo presente, quello di orfana di mamma e abbandonata dal padre alle cure di una nonna intenzionata a “domarla”.

Matia è una protagonista dal cuore ribelle perché in realtà non ha conosciuto l’amore, il calore, ma deve imparare a crescere in un momento storico senza dubbio complesso, nel quale la guerra civile sembra lontana ma è presente in maniera insidiosa in ogni angolo dell’isola.

Un racconto che incede in maniera lenta perché lo fa attraverso descrizioni di paesaggi che si mescolano agli stati d’animo, rappresentando il percorso di crescita, in maniera particolare, della protagonista.

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