Asintoti e altre storie in grammi

Asintoti e altre storie in grammi è l’ottavo libro di poesia di Davide Rocco Colacrai, una raccolta di verdi che racchiudono attimi di vita. Le sue poesia hanno un potere magico, evocativo e profondamente emozionante,; leggere i suoi versi è stata un’esperienza nuova, che ha lasciato il segno.

Poiché le poesie non si spiegano ma sono emozioni che ti accarezzano, noi vi consigliamo di sfogliare questo libro e lasciarvi trasportare.


Abbiamo avuto l’onore di intervistare Davide


– A quanti anni hai scritto i tuoi primi versi?

Ricordo di aver scritto una specie di poesia d’amore alla mia prima fidanzatina alle elementari – forse in prima o in seconda. Il suo ricordo mi rende, al tempo stesso, nostalgico e imbarazzato, sotto sotto anche un po’ fiero.  

Come nasce l’impulso di scrivere una poesia?

L’impulso di scrivere una poesia nasce come una vera e propria urgenza, un bisogno – che non può attendere, che preme, che tormenta – di esprimere, di lasciar fluire verso l’esterno e dunque materializzare versi che vanno a comporre una storia. Si tratta di un processo molto particolare, che ancora non sono stato capace di capire pienamente, e dunque di definire.

Quale autore ha fatto nascere la tua passione per la poesia?

Più che parlare di passione, io amo parlare di una vocazione, di un dono, di un talento che viene dall’Universo e che solo il cuore è capace di contenere e comprendere. In generale, posso dire di essere (stato) “chiamato” alla e dalla poesia sin dalle Scuole Medie, ricordo in particolare il percorso di studio su Leopardi: ero profondamente affascinato dalla sua capacità di dire, di riuscire a dire e saper dire con le parole determinate cose, emozioni e sensazioni, intuizioni, normalmente non esprimibili. Prima di arrivare alla poesia, però, ho sperimentato varie arti – dalla musica alla pittura fino alla recitazione; ma ho capito che solo con la poesia ero e sarei stato in grado di esprimermi liberamente e pienamente, di essere a mio agio. 

In Asintoti e altre storie in grammi, la tua ultima raccolta che abbiamo avuto il piacere di leggere, fondi diverse tematiche. Ma ci incuriosisce soprattutto il titolo. Cosa lega la geometria alla poesia?

La geometria e la poesia sono legate – secondo la mia visione – dall’intuizione e dalla inafferrabilità, dal fatto di avere plurime dimensioni molte delle quali non sono raggiungibili con la razionalità o meglio con la realtà che attualmente conosciamo e diamo per esistente, che riconosciamo per unica. Oserei parlare di un viaggio astrale per entrambe.

Ci racconti il momento più emozionante della tua brillante carriera?

Devo dirvi che ogni riconoscimento, esattamente come ogni libro che viene pubblicato, è un momento emozionante, unico e irripetibile. Un po’ come essere diventare padre, ancora e ancora. Sicuramente mi ha emozionato – persino turbato – l’avere il coraggio di trasformare la poesia in teatro e portare i miei versi – le mie storie, come preferisco chiamarle – alle persone attraverso un palcoscenico. 

È stato un piacere conoscerti più a fondo. Ci lasceresti un breve videomessaggio con un saluti agli amici di Carezzedinchiostro?

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1 commento su “Asintoti e altre storie in grammi”

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